Tra storia e mito: l’ossimoro siciliano secondo Gesualdo Bufalino
DOI:
https://doi.org/10.11606/issn.2238-8281.v0i27p56-69Parole chiave:
Bufalino, Sicilia, spazio mediterraneo, identità, frontiera, interculturalitàAbstract
Definendosi un “siculo europeo”, Bufalino, nella sua opera letteraria e poetica (in particolare L’amaro miele e Museo d’ombre) come nei suoi numerosi articoli giornalistici e interventi critici raccolti in volume (Cere perse, La luce e il lutto), elabora sonorità e significati che tentano di restituire le sfumature cromatiche e l’immagine a mosaico di una Sicilia che non è solo “metafora” – come ha avuto modo di scrivere Sciascia – di una civiltà mediterranea in continua trasformazione, ma anche uno spazio in cui, attraverso il dispositivo memoria, è possibile rivisitare un patrimonio storico-culturale, materiale e immateriale, capace di affermarsi come principio identitario in costante evoluzione. In questa prospettiva, lo spazio insulare siciliano diventa una fonte inesauribile di rappresentazioni e di autorappresentazioni sulle quali Bufalino sviluppa una personalissima poetica e un immaginario che restituiscono alla Sicilia la sua vocazione naturale di “isola-ponte” e di “isolaplurale” da sempre influenzata dal razionalismo europeo e da una sorta di magismo mitico che soffia con forza dalle rive meridionali del mare nostrumDownloads
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Pubblicato
06-06-2014
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Não definida
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Come citare
Pisanelli, F. (2014). Tra storia e mito: l’ossimoro siciliano secondo Gesualdo Bufalino. Revista De Italianística, 27, 56-69. https://doi.org/10.11606/issn.2238-8281.v0i27p56-69